Fabrizio Moro ritorna ancora una volta. Negli ultimi anni è stato presente sulla scena musicale molto spesso, ma stavolta qualcosa è cambiato. L'amore, il figlio e tante nuove tematiche impregnano il filo conduttore di questo disco. La lode a questo sentimento sfocia soprattutto nel pezzo più famoso dell'album, "Il Senso Di Ogni Cosa", che qui è offerta anche in una versione live molto più intima, dalla quale traspare tutto il calore del suo pubblico. Nonostante ciò, Fabrizio Moro rimane attento alle tematiche sociali e alla quotidianità, spesso difficile, dell'uomo medio. E' per questo che ci offre un elenco di quelle cose che a lui (e alla maggiorparte del pubblico che rappresenta) non piacciono, nella divertentissima "Non Gradisco", oppure nell'altrettanto celebre "Barabba". Riesce anche abilmente a fondere il nuovo universo romantico con quello di denuncia sociale nel pezzo, che definirei epico, di "Il Peggio E' Passato"; una musicalità imponente e trascinante, accompagnata da parole che ci si ritrova immancabilmente a condividere. L'album offre anche spunti di riflessione molto più profondi, come nella poesia "Quel Fischio Sopra La Pianura", che parla dei lavoratori indifesi e "sfruttati", quando invece dovrebbero essere considerati la spina dorsale dell'economia. Molto importante è anche il brano "Melodia di Giugno", molto grande musicalmente e accompagnato anche esso da parole molto poetiche.
