Sono quei libri con autori dimenticati che senza un suggerimento, probabilmente non leggeresti mai. Il tema trattato non è propriamente nuovo, c’è un illustre precedente per tutti in questo campo, ma non è un problema, se fatte bene le cose ben vengano ispirazioni e rifacimenti, in questo caso poi la splendida ambientazione in una tenebrosa Torino basterebbe già da sola a compensare il tutto, ma ovviamente non è solo quello, c’è anche una magnifica prosa da parte di uno scrittore che ha svariato in molti campi, dalla narrativa al giornalismo, con risultati egregi.
"Lunedì, 2 luglio 196... Ho sempre avuto paura, ma oggi è ancora diverso, oggi appena sveglio sento già tra le costole un trasalimento angoscioso, che batte, fa male, che non riesco a soffocare con le sole forze della ragione. Devo aprire gli occhi, guardare, guardarmi, e finalmente rendermi conto che questa paura è assurda, che la stanza dove ho dormito, benché estranea, non nasconde pericoli, e così la casa, la strada fuori, la città." Così Tino, il protagonista diciassettenne che approda dal collegio a Torino per gli esami di maturità, inizia il suo diario.
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Anno edizione:1996
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