Il bello di Christopher Moore è la sua capacità di catapultare il lettore in una realtà dai contorni ben definiti (quasi sempre la sua San Francisco), fantastici ma (e soprattutto) credibili. Nonostante mostri millenari, serpenti, gatti-vampiro, angeli e sostituti della Morte, Moore ti prende per mano e ti porta a immedesimarti nei suoi personaggi e a sguazzare a tuo agio nei suoi variegatissimi mondi. Per fortuna ha altresì preso la buona abitudine di continuare le sue saghe meglio riuscite (diciamo pure tutte), così che tutti i suoi romanzi sono tra di loro interconnessi, vuoi per un evidente rapporto consequenziale, vuoi per un’invasione/condivisione di personaggi. Ritroviamo quindi con gioia Charlie Asher che, dopo aver salvato il mondo alla fine di “Un lavoro sporco”, è sì ancora vivo ma intrappolato nel corpo di un coccodrillo pupazzo. Insieme ai personaggi già conosciuti e amati, Menta Fresca (le cui origini troviamo in “Il ritorno del dio coyote”), l’immancabile Imperatore di San Francisco (presente praticamente in tutti i romanzi di Moore ambientati a San Francisco - cioè quasi tutti), l’ex detective Alphonse Rivera (già conosciuto nella trilogia vampiresca e in "Sesso e lucertole a Melancholy Cove”) e la scalcagnata divertentissima famiglia allargata di Charlie, il nostro eroe per caso dovrà vedersela con il doppio problema della ricerca di un nuovo corpo (umano questa volta) e con una nuova papabile fine del mondo…
Anime di seconda mano
A San Francisco sta decisamente succedendo qualcosa di strano: le persone muoiono ma nessuno raccoglie le loro anime. Qualcuno - o qualcosa - le ruba e nessuno sa dove siano nascoste. Che fine ha fatto Charlie Asher, il nostro traghettatore di anime preferito? È imprigionato nel corpo di un pupazzo dalla testa di coccodrillo e i piedi da papera, in attesa che la sua ragazza buddhista, Audrey, gliene trovi uno nuovo per potersi finalmente rimettere al lavoro. Nel tentativo di risolvere questa brutta faccenda, si riunisce un gruppo insolito di valorosi: il commerciante di morti Menta Fresca; l'ex poliziotto, ora libraio, Alphonse Rivera; l'Imperatore di San Francisco con i suoi cani, Bummer e Lazarus, e Lily, la sgraziata eroina del "telefono amico".
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Anno edizione:2016
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