Leggendo questo romanzo spiccatamente spezzino ho avvertito il privilegio di assistere all’evoluzione di Edipo, in una storia in cui i coreuti sono gli eventi che scandiscono un tempo che pare trasformarsi con la stessa rapidità con cui la neve, sciogliendosi, si tramuta in fango. Il ritmo di questo contemporaneo romanzo di formazione è quello tipico della caduta, dell’uomo che cade senza redenzione come quello che si getta dalle torri gemelle in fiamme davanti agli occhi inebetiti del mondo intero oppure come la ragazza che precipita di un bellissimo racconto di Dino Buzzati, sotto lo sguardo prima attratto, poi partecipato, infine colmo di patetico distacco degli astanti. Tutto ruota intorno alla poltiglia fangosa che raccoglie la neve sciolta, che fino a poco prima brillava rifrangendo la luce dei raggi invernali e poi, in un attimo di distrazione, si ritrae lasciando scoperti interstizi liberi dall’ordito, testimoni di lacune capaci di suscitare meraviglia. Da questi irreparabili spazi vuoti emerge Edipo con tutta la sua fallibile, imperfetta e dunque bellissima umanità, capace di intravedere nelle notti di lingue felpate “momenti di una dolcezza quasi feroce, in cui il tempo pareva fermarsi”. E mettendo insieme la croccante e dolorosa dolcezza con l’immagine poetica dell’uomo che cade non posso fare a meno di pensare a un accostamento linguistico - forse ardito - che sostengo da tempo, ma che non sono ancora riuscita a verificare: la caduta nell’amore, prima delle fallibilità che contraddistingue l’uomo. Voglio, infatti, credere che il “fall in love” anglosassone, il “cadere nell’amore”, provi a dirci proprio questo. La caduta è imprescindibile. Ciò vale anche per chi ha avuto “tutta una vita da non vivere insieme”, come nella poesia di Giorgio Manganelli, che sembra essere scritta addosso ad Edipo, alle stelle che avrebbe voluto contare con chi fosse venuto dopo di lui e alle mani tese a persone che non si sono volute trattenere.
Anni collaterali
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La grande nevicata del millenovecentottantacinque che paralizza una città di mare e i sogni di una generazione al ritmo di una ruvida colonna sonora new wave; il movimento studentesco della Pantera e contro la prima Guerra del Golfo, all'ombra del murale di Keith Haring a Pisa; un viaggio a ritroso nel tempo sul Monte Amiata che si interseca con la Milano della new economy e l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre; il Golfo dei Poeti, le Cinque Terre e l'isola del Tino minacciati dal turismo selvaggio, la perdita dei valori di civiltà e accoglienza della società contemporanea. Quattro momenti storici, quattro eventi scatenanti in cui si dipanano le avventure del protagonista Edipo e la carrellata di personaggi di confine che ruotano attorno al suo sguardo trasognato. Romanzo corale, storico e contemporaneo, romanzo di formazione. Amicizia, amore, politica. Caduta e speranza. Una narrazione lunga quarant'anni che racconta come è cambiato il nostro Paese, quello che abbiamo smarrito e quello che siamo diventati.
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Autore:
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Anno edizione:2020
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EvadiPalma 26 settembre 2022L'evoluzione di Edipo, Alla Spezia
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