Come sempre avviene nelle edizioni della Abscondida dedicate agli scritti degli artisti,ci troviamo di fronte a un libretto smilzo ma stracolmo di contenuti;il tutto è reso ancor più pregevole dal costo contenuto dell'opera. Splendide edizioni,si diceva,che anche questa volta non deludono le attese,correlando anche questa serie di scritti con una ottima selezione di immagini e fotografie dell'artista,che lo ritraggono in vari momenti della sua carriera artistica. Libro fondamentale,questo,per chiunque voglia studiare seriamente e approfonditamente uno degli artisti più affascinanti e importanti del secondo novecento,quel De Kooning che è tra i protagonisti assoluti dell'Espressionismo Astratto-e d'altronde nello studiare un qualsiasi artista,il leggerne gli scritti rimane essenziale. Tra gli scritti fomdamentali qui raccolti,da leggere assolutamente,vi è senza dubbio "Ciò che l'arte astratta significa per me",vera dichiarazione di intenti e importante chiarificazione poetica. Altrettanto interessanti gli scritti riguardanti altri artisti dell'Action Painting,pieni di aneddoti molto significativi per intuire quali fossero i rapporti tra i vari artisti dell'ambiente newyorkese:da rilevare l'importanza degli appunti su Gorky,in cui De Kooning ribadisce la sua alta statura morale ed intellettuale. In definitiva,questo è un libretto da possedere e leggere assolutamente,un punto di partenza imprescindibile per cominciare a studiare seriamente questo grande artista.
«Tutto ciò che vedo diventa per me forma e stato d'animo. Anch'io a volte vedo quelle forme riconoscibili che la gente scorge nei miei quadri. ma chi può dire se siano nate casualmente o meno?... Forse i soggetti della pittura di Rembrandt - quei mendicanti e quegli ebrei che amava frequentare e osservare - erano comuni, scontati, come gli interni di Vermeer o i nudi carnosi di Rubens, o i nostri vortici di colore. Erano quel che accadeva di trovare in giro, quel che, alzandosi al mattino e accingendosi a "dipingere", veniva spontaneo rappresentare. Devo ammettere in tutta franchezza che, nell'ambito dell'arte, desidero essere anch'io della partita. Certo, a volte attraverso periodi di profondo sconforto, durante i quali guardo il mio quadro e mi dico: "Ma che diavolo stai facendo?". Però, da questo a ripartire da zero... e poi, da quale zero? Come artista, sono quello che sono ora, e non potrei in alcun modo tornare al figurativo, all'accademia, che è il punto da cui son partito. In Olanda ero un membro dell'accademia a pieno titolo, a dodici anni». (Willem De Kooning)
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Anno edizione:2020
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MARIO COBUZZI 09 dicembre 2009
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