Authority

Il protagonista di Authority è John Rodriguez, detto Control, nuovo direttore della Southern Reach, incaricato di mettere insieme i pezzi sull'ultima disastrosa spedizione nell'Area X. Stesso autore, stessa saga, stessa ambientazione. Tenendo presente questo, è interessante notare come VanderMeer non abbia voluto ripetere la stessa formula di Annihilation e quanto quindi siano diversi i due libri. Il primo è ambientato nell'Area X, il secondo fuori. Il primo è un'esplorazione, il secondo un'investigazione. Il primo è scritto sotto forma di diario, il secondo in terza persona. Il primo ha come protagonista una biologa senza nome, il secondo un direttore con tanto di nome e soprannome. Il primo ha un'ambientazione generica, il secondo invece dà nomi e vaghe indicazioni temporali/geografiche. Il primo getta le basi e volendo potrebbe essere letto anche come volume autoconclusivo, il secondo riprende la storia qualche mese dopo gli eventi del primo e funziona solo come libro di mezzo. Il primo si legge in un baleno, il secondo arranca. Una cosa che secondo me non ha funzionato rispetto al primo è un elemento che l'autore ha mantenuto identico. Se in Annihilation la biologa spiega poco a poco qualcosa del suo passato, interrompendo la storia principale con qualche flashback, a me-lettore non dà fastidio perché caratterizza il personaggio, risponde a qualche domanda e rappresenta una boccata d'aria fresca fuori dall'atmosfera claustrofobica dell'Area X. In Authority invece i flashback sul passato di Control sono un po' ripetitivi, non rispondono a quasi nessuna domanda e rallentano un libro che già di suo parte molto lentamente. Altri difetti sono causati invece dal cambio di formula: è inevitabile che la storia di una biologa senza nome membro di una spedizione di una lunga serie in un'area misteriosa sia più interessante di un direttore che sfoglia vecchi file, ha colleghi antipatici o strani o poco divertenti e a fine giornata va a fare jogging. Però se ho dato quattro stelle una ragione ci sarà, no? Superato lo scoglio dei primi capitoli e superata la metà non sono riuscito a smettere di leggere. Man mano che la storia va avanti Control scopre nuove cose, risolvendo alcuni misteri del primo libro e aggiungendone di altri. Partendo da un noioso lavoro d'archivio iniziale, all'interno della Southern Reach e della vita di Control si insinuano un po' alla volta quel senso di inquietudine e paranoia che mi ha fatto innamorare di Annihilation. Forse con una cinquantina o un centinaio di pagine in meno avrebbe guadagnato un ritmo più sostenuto e avrebbe potuto essere all'altezza del primo, ma anche così è molto bello.