Una autodisciplina per l'architettura
Il significato sociale della "quantità qualificata" e la possibilità di conciliare un elevato impiego dello standard con la sua necessaria adattabilità alle molteplici e mutevoli esigenze dell'habitat contemporaneo, sono alla base di un migliore incontro fra cultura architettonica e processi industrializzati. Di qui la preferenza al principio della industrializzazione per componenti che fa da sottofondo connettivo a questo saggio, che affronta la ricca problematica sotto varie angolazioni. L'inserimento della forma mentis del design nel fare architettonico, il concetto di una "architettura componibile" come mobilità continua di elementi base, ricorrono nella trama del discorso che vede nell'inquadramento dato dalle metodologie - dalla esplorazione sistematica nel campo delle forme al metaprogetto come germinatore di più progetti sviluppabili - un supporto vantaggioso alla indispensabile carica ideologica e inventiva.
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Anno edizione:1973
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