Balli di sangue

Ennesimo libro che riguarda lo stalking: la protagonista Beatrice, bella, provocante e ballerina in un locale, riceve strani messaggi e le prepotenze di uno sconosciuto che si dimostra pericoloso e conoscitore di ogni più piccolo dettaglio della sua vita. Il ritmo della storia è incalzante, con continui avvenimenti e anche colpi di scena, fino al finale, abbastanza imprevedibile. L’opera solleva interrogativi spesso richiamati dai media, come il fatto che l’abbigliamento provocante sia o meno un’attenuante per lo stalker; peccato che siano rarissimi i libri che vedono uomini vittime di attenzioni e minacce (fenomeno divenuto, come numeri, molto diffuso, soprattutto nelle le separazioni). Lo stile è curato, preciso e in grado di descrivere bene le scene. E’ un buon libro.

La vita di Beatrice, appariscente cubista in una discoteca molto frequentata di Rimini, viene turbata da un misterioso molestatore che inizia a ossessionarla e spaventarla, coinvolgendo la ragazza in un vortice di paura e psicosi. L’autrice affronta una tematica molto delicata, lo stalking, e ambienta la sua trama nel 2003, quindi non in un presente recente, ma in un periodo in cui ancora nemmeno il termine “stalking” era diffuso. La storia in sé è molto scorrevole e si legge facilmente, e la parte gialla è ben delineata già dalle prime pagine. La tematica è stata affrontata numerose volte in letteratura, e in tanti hanno spiegato che lo stalking non riguarda solo le donne giovani e belle, ma colpisce – purtroppo – anche le donne in là con l’età e non particolarmente avvenenti, e questo forse si poteva affrontare nel testo; rimane comunque un giallo scorrevole da leggere.