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Ho letto con piacere e interesse i precedenti libri di Lorenzo Triolo che finora si era cimentato con racconti (‘Valcanneto si racconta’ e ‘Storie di un borgo di mare’ ) e con libri gialli (‘Un’estate movimentata’ e ‘Il mistero di ferragosto’). Stavolta invece il genere affrontato è completamente diverso, la biografia romanzata di un personaggio reale, il barone tedesco Wilhelm von Gloeden, fotografo di fama internazionale. Ritenevo che il genere scelto potesse in qualche modo limitare le caratteristiche peculiari della sua scrittura, in particolare leggerezza ed ironia e buone dosi di autoironia quando necessario. Ebbene, posso ora affermare che i timori erano infondati e anzi, in questo libro in cui la realtà documentata si alterna in con invenzioni di fantasia, le caratteristiche che rendono assai piacevole la lettura dei libri di Triolo vengono confermate. La condizione di Taormina a metà dell’800, povero borgo di pescatori e caprai dove l’unica ricchezza è la bellezza del paesaggio e lo splendore del passato traspare a malapena dai ruderi di monumenti e palazzi, è descritta con rigore e crudezza misti a comprensione per i poveri abitanti e a spunti di leggerezza e di saggezza popolare. Con efficacia viene pennellata la sua trasformazione nella seconda metà del secolo a splendida meta di soggiorno privilegiato per nobili, miliardari e intellettuali di varie parti del mondo, grazie proprio all’opera di von Gloeden e di altri illustri e straordinari personaggi, tedeschi e inglesi soprattutto, che hanno scelto di vivere definitivamente in questo angolo di paradiso sospeso tra mare e cielo. La storia di questi personaggi, dell’ambiente in cui si muovono e degli avvenimenti che li accompagnano, incluse le due guerre mondiali e le loro conseguenze sulle comunità straniere di Taormina, viene raccontata a modo suo da Pancrazio Bucinì, il cameriere del barone von Gloeden, con l’acutezza e la sagacia tipiche di un figlio del popolo; e proprio in questo linguaggio semplice ed efficace del cameriere consiste l’originalità e la godibilità della narrazione. La complessa figura del barone Wilhelm von Gloeden viene descritta ed analizzata nelle varie sfaccettature: personalità autorevole e romantica, artista insoddisfatto come pittore ma completamente realizzato come fotografo, grande e capace promotore su scala internazionale delle sue fotografie, rispettoso della comunità locale ma con un certo distacco, omosessuale morigerato come sostiene il cameriere o scatenato come i rumors dei locali suggerivano? Mi fermo qui per non togliere ai potenziali lettori il gusto della scoperta delle pagine di questo interessante e divertente libro che auguro a tutti di leggere
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