La beffa del nome. Ovvero 'A cuffiatura d''o nomme
Può un nome influire sulla vita di un neonato tanto da determinarne il percorso o l’aspetto fisico o addirittura la felicità? Certamente no. Perché allora tanto spesso i genitori s’intestardiscono a chiamare i propri figli con nomi che poi risultano una beffa, oppure, come dicono a Napoli, una cuffiatura? Beato o Felice suonano proprio come un insulto per chi è vissuto negli stenti e nelle disavventure. Tale stupida velleità mosse i genitori di alcuni personaggi, per i quali i nomi furono la persecuzione di una beffa per tutta la vita, come si vedrà nel racconto. Fra questi figura l’avvocato Fortunato Liberti che, a causa delle sue sventure, fu l’immagine della tristezza che, suo malgrado, riversò sul figlio Claudio. Questo giovane, anche lui esimio avvocato, dopo la perdita prematura della madre, visse l’adolescenza e la prima gioventù in un grigiore tale da non lasciargli i dolci ricordi che avrebbero potuto aiutarlo nei momenti difficili come la tragica morte del padre. Un agguato, di cui non fu subito chiarito il motivo, fu l’inizio del suo smarrimento che lo fece vivere come “una barca a vela che navigava senza meta nel mare della sua inquietudine".
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Anno edizione:2025
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