Beggars Banquet

I Rolling Stones sono sempre stati visti come gli anti Beatles: i primi brutti sporchi e cattivi, i secondi belli sorridenti ed educati. Naturalmente erano tutte invenzioni a scopo di marketing. Sta di fatto che, dopo i primi album pieni di cover di standard blues, quando gli Stones decisero di creare album con soli inediti, il paragone con i Beatles diventava più palpabile visto che in base alle direzioni del quartetto di Liverpool così sembravano muoversi Jagger e soci. Il disco in cui lo "scopiazzamento" degli Stones sembrava più evidente fu Their Satanic Majesties Request, risposta, non proprio convincente, al Sgt. Pepper's dei Beatles. Tuttavia, capito che era meglio andare per conto proprio, nel 1969 gli Stones pubblicarono Beggars Banquet. Un album in cui abbandonarono qualsiasi velleità psichedelica per buttarsi su un Rock molto più diretto e spartano. I risultati diedero ragione alla scelta. Il disco comincia con la monumentale Sympathy For The Devil, vero e proprio manifesto della poetica degli Stones, con un crescendo che culmina fino ad un'orgia di cori e chitarre. Il disco presenta anche parecchie ballad di sapore acustico, come No Expectations o Salt Of The Earth, ma si ritorna al Rock più vigoroso con Street Fighting Man. Beggars Banquet è un album fondamentale che segna un nuovo percorso musicale che culminerà con il capolavoro di Exile on Main St. in cui gli Stones scriveranno la storia del Rock Blues moderno. Il disco è stampato su vinile da 180 grammi con la celebre copertina, che in un primo momento fu cnsurata, che ritrae un bagno non proprio pulito... Spedito con grande celerità da La Feltrinelli. Voto 10