Mi è piaciuto questo "giallo" un po' perché la storia è accattivante e ben articolata, con diverse storie che si intersecano tra loro in un bell'intreccio, e un po' perchè si svolge in una città che io amo molto (Trieste). Tra i personaggi spicca senz'altro l'ispettore Benassi, davvero scontroso e forse proprio per questo molto più credibile di certi suoi colleghi introversi e rabbiosi nei quali ci si imbatte spesso in questo genere di letteratura. E poi ci sono i ricordi della guerra in Bosnia, che non lasciano certo indifferenti. Il finale lo si intuisce già un po' prima degli ultimi capitoli tuttavia il romanzo si legge volentieri fino alla fine. Quello che non mi è proprio piaciuto è lo stile linguistico, povero dal punto di vista lessicale e fin troppo banale nei colloqui diretti.
Bei tempi per gente cattiva. Un nuovo caso per il commissario Benussi
Questa volta c'è davvero troppo in gioco. E nessuno può accettare che la verità resti intrappolata sotto una coltre di ghiaccio.
Mentre Trieste è attanagliata da una morsa di gelo, il commissario Ettore Benussi sta trascorrendo una lunga convalescenza nella sua casa sul Carso. L'incidente in cui è incappato durante la risoluzione di un caso lo ha ridotto piuttosto male. Nel suo rifugio, però, la sola distrazione dalla noia sono un misterioso, e rumoroso, vicino e il giallo che da tempo sta cercando di scrivere. Per fortuna c'è sua moglie Carla a prendersi cura di lui, con un'attenzione che mancava da anni al loro rapporto. Tutto sommato, quella pausa forzata sembra fare bene sia al corpo che allo spirito. Ma, pochi giorni prima di Natale, Clara scompare inspiegabilmente, gettando Benussi e la figlia Livia nel panico. Impossibilitato a uscire di casa, il commissario è costretto a seguire l'indagine da lontano, investendo di ordini i sottoposti Valerio Gargiulo ed Elettra Morin. Sono giorni difficili per i due fidati agenti, da poco inciampati in una storia di violenza dai contorni ambigui. Una vicenda che ha radici lontane, nell'ex Jugoslavia, negli anni in cui l'odio fratricida tra serbi e bosniaci ha partorito orrori che ancora si riverberano sul presente. Ora che anche il clima sembra allearsi con i criminali, le indagini si complicano, proiettando ombre anche sui più insospettabili. Ma questa volta c'è davvero troppo in gioco. E nessuno può accettare che la verità resti intrappolata sotto una coltre di ghiaccio.
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Anno edizione:2014
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GIULIO VOLPI 08 settembre 2018
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