Belfagor

« Un album creato da un ricordo », così racconta U.T.Gandhi parlando di “Belfagor” « La Rai mandò in onda a puntate lo sceneggiato televisivo “Belfagor, il fantasma del Louvre”, verso la fine degli anni Sessanta. Ero un bambino molto incuriosito ed attratto da questa storia, ma nello stesso tempo impaurito, tanto da non voler andare a dormire da solo perché, suggestionato, mi immaginavo l’apparizione nel buio del fantasma. A distanza di trent’anni ho rivisto con piacere e curiosità lo sceneggiato, scoprendo che non era poi così pauroso come me l’ero immaginato a nove anni. Rivedendolo con la sensibilità di oggi, ho provato un forte desiderio di trasporre in musica le suggestioni e le emozioni che provai all’epoca ». Da questa idea nasce “Belfagor”, un album dalle tinte cupe e misteriose, in cui U.T.Gandhi si avvale della sovra-incisione di batteria, percussioni, piano acustico e preparato, effetti elettronici e loops, per mettere in musica le sue emozioni.