La bellezza ovunque

Si tratta di un libro che vede per protagonista Antonio e la sua fuga da una famiglia apparentemente felice, alla ricerca della felicità: si troverà però a fare i conti con il passato e il suo comportamento non proprio edificante lo spingerà a riflettere su quello che vuole realmente e sull’epilogo della sua vita. La trama è abbastanza interessante, anche perché è narrata in prima persona dai vari personaggi (il mio preferito è il giovanissimo e perspicace Diego). Il punto di forza dell’opera è la capacità di generare riflessioni e sentimenti sull’esistenza, sull’amore tra coniugi e tra genitori e figli, attraverso una storia drammatica. Lo stile è lineare, curato soprattutto nei pensieri e nei dialoghi, adatto al personaggio che si sta esprimendo in quel momento. Nel complesso è un libro discreto.

Antonio è un sessantenne in apparenza appagato dalla vita: bella moglie, un figlio e un adorabile nipote di sei anni, ma le cicatrici sul suo cuore hanno origini profonde, non visibili a un occhio esterno. Traumi, liti e rancore sepolti da moltissimo tempo, non riescono a svanire nonostante siano passati anni, e un giorno, cedendo alla voglia di tutta una vita, Antonio lascia la sua famiglia per andare in Grecia. La storia viene narrata in prima persona da diversi personaggi del libro: Antonio, Diego (il nipote di sei anni) e Giovanna, moglie di Antonio. Questo è un particolare interessante, perché mostra al lettore punti di vista diversi della medesima situazione. La storia è carica di sentimenti. Vi è la drammaticità che si alterna con la dolcezza della vita familiare e dell'amore puro (quello che si prova all'inizio di ogni storia e quello che c'è tra genitori e figli, che prescinde gli eventuali problemi coniugali dei genitori). La felicità della vita coniugale che si alterna a momenti più drammatici, alla voglia di volere sempre di più e non riuscire, invece, ad apprezzare quello che si ha già. Nel complesso è una storia tormentata, profonda e drammatica, ma che regala belle emozioni.