Nel 2015 i Batisto Coco festeggiano 30 anni di attività. L'Orchestra, come a loro piace definirsi, fondata nel 1985 ha avuto l'intuizione di sposare il dialetto veneziano con mambo, salsa, merengue e sòn: come recita il testo di una loro recente canzone, il sudamericàn deventa veneziàn. Il lavoro maggiore è stato fatto nel tratteggiare le peculiarità non solo di Venezia e dei Veneziani, ma degli usi e costumi della società locale, dell'amore, delle manie, dei vizi e delle piccolezze degli amati protagonisti: i veneziani. i Batisto hanno attraversato musicalmente e con i loro testi - con disincantata ironia - 30 anni di fenomeni di costume, scherzandoci sempre sopra.
Ecco allora l’ancora attuale Bombe (sul nostro malgoverno, 1993), la profetica anticipazione del Mose (Ghe xe tutti che dixe, 2007), lo sbeffeggiamento delle tecnologie (El telefonin, 1999) e dei social (Feisbùk, 2012). E ancora l’amore per la città, il loro tema più devotamente passionale (Acqua Alta, Belzebù, 2007), per la laguna (Barena, 2007 – El Pescaor, 2010 – E mi me ne so’ ‘ndao, 2002); l’impegno nell’innestare nella Salsa i ballabili anni Sessanta, la musica colta contemporanea, lo stile barocco è stata la sfida dell’ultimo decennio (Acqua Alta, 2007 e Baroccococo, 2010).
Con questo nuovo lavoro i Batisto si gettano a capofitto nel cibo, vero trait d’union tra la loro poetica e il loro modo di essere: semplicemente spontanei. Ecco 14 brani nuovi di zecca: Cameriér, vorìa... un recitato dell’attore Giorgio Bertan sul tema della canzone seguente, Pesse sulle prelibatezze dei piatti di pesce nostrano; Capitan Uncino su un locale caratteristico di Venezia; Pensiero Divìn esalta il vino per denunciarne sotterraneamente i pericoli in caso di abuso; La Patata Tira gioca sul doppio senso gastronomico/sessuale; Conga Magnaora è un elenco di cibi, veneziani e non; Salsarà è autodefinito un incitamento contro la crisi (S’alsarà e Salsarà); No Ti Xe Mai Contento parla della crisi endemica, e sulle difficoltà in cui versano i giovani che cercano lavoro e i pensionati. Go Son è un allegro sòn cubano sull’indolenza, El Gondolier è la riproposta di un pezzo del repertorio popolare veneziano, Campo SanGiacomo ritrae una Venezia quasi scomparsa, fatta di lentezza e tradizioni, caotica e anti-social. Impreziosiscono la raccolta due cover: El Cantante sulla solitudine degli istrioni, Caballo Viejo, classico venezuelano. Trentani chiude celebrando i fasti del gruppo.
La forza dei Batisto è lo spettacolo dal vivo, e non è facile riassumere in poche parole la loro sterminata concertografia: diremo che hanno girato l'Italia, la Svizzera la 1Slovenia con una puntata a Sharm El Sheikh. Nel frattempo hanno prodotto 10 dischi: “Batisto Coco” (DSB) 1993, “Camoma” (CRS) 1996, “Nostrano Mambo” (NBP) 1999, “Cucador” (Azzurra Music) 2002, “Salsa '60” (Azzurra Music) 2003, “Batistococo in Concerto” (Azzurra Music) 2005, “Acqua Alta” (Azzurra Music) 2007, “Baroccococo” (Azzurra Music) 2010 “25 Anni di Musica” (Azzurra Music) 2011, “Ciapai Coe Bombe” (Azzurra Music) 2012 “Bigoi in salsa” (Azzurra Music) 2015.
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