Bulimia dell'immagine
È un messaggio forte quello che Sabrina Monno lancia attraverso i suoi versi. Senza sconti, sfruttando al meglio le potenzialità del linguaggio, la nostra autrice delinea una realtà cruda, violenta, bulimica, appunto, come recita lo stesso titolo. L'eccesso di stimoli, di immagini, di maschere e pagliacci in celluloide, illude l'essere umano che va alla ricerca di sé stesso senza, però, alcun risultato. In tutto ciò però l'elemento salvifico è rappresentato proprio dalla lirica, che diventa occasione di sfogo, unica compagna in una società dove ognuno cerca un'egoistica quanto illusoria redenzione. Così questa silloge, che riporta alla mente una lettura platonica dell'esistenza, in un'apparente disastro sociale, è punto di approdo, esempio per coloro che, come la nostra poetessa, si sentono spettatori di una realtà che non condividono ma di cui, a differenza della massa, sono coscienti. È la presa di coscienza che consente il distacco, che sfocia in un verseggiare amaro, sì, ma pregno di significati e di un'acuta lettura della società contemporanea.
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Anno edizione:2017
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