Nonostante le 276 pagine e la trama non esattamente complessa, ho faticato ad arrivare fino in fondo. Capita a volta di iniziare un libro non proprio con convinzione per poi ricredersi col passare delle pagine: questa non è una di quelle volte. L'autrice si dilunga in descrizioni di dettagli (inutili) quali l'acconciatura, i pizzi e le balze dei vestiti; descrive minuzosamente gli espedienti utilizzati, di volta in volta, per trovare un compromesso comodo tra la moda del tempo e la necessità di dover sbatacchiare non-morti almeno 3 volte a notte, tralasciando dinamiche decisamente più importanti. La protagonista è un misto tra Buffy e Anita Blake, un po' meno saccente della prima e un po' meno determinata della seconda. Avrei voluto, magari, leggere del passato della famiglia Gardella, dei personaggi (potenzialmente interessanti) che hanno portato la Cacciatrice a divenire ciò che è. Invece si danno per scontato, specialmente nella parte iniziale del romanzo, avvenimenti che avrebbero creato maggiore empatia con la storia.
