La caduta

Rita Riboldi è un'insegnante rigorosa e integerrima, sempre impeccabile e mai eccessiva. Un giorno cade davanti agli studenti. Questo evento scatenerà in lei un forte cambiamento, farà emergere quel suo malessere messo a tacere dal teatrino della vita dove la verità è difficile da raccontare mentre è più facile celarsi dietro una maschera. Romanzo intimistico ma anche ironico, scritto molto bene e di facile lettura. Da comprare!

Una rispettabile professoressa universitaria, un giorno come tanti, durante una lezione, cade davanti ai suoi studenti. Questo (quasi) trascurabile evento, in realtà, scoperchia il vaso di Pandora del disagio esistenziale della donna, che inizia a perdere, una dopo l'altra, certezze e maschere sapientemente costruite fino a quel momento. Quello che segue è il pazzo viaggio di Rita (la protagonista) attraverso le macerie della sua esistenza verso qualcosa di nuovo (forse?) ma estremamente doloroso e difficile da raggiungere. Il tutto tra sprazzi di comicità amara, dialoghi divertenti, incursioni nel grottesco ed il migliore amico di Rita, il suo sarcasmo, unica arma di difesa nella sua tragica fragilità di personaggio messo a nudo e sezionato davanti agli occhi del lettore. Veramente bello.

All'inizio questa Rita Riboldi, eroina che non ha nulla di eroico, risulta insopportabile e odiosa, una donna per la quale è difficile provare empatia. Poi con lo scorrere delle pagine prende corpo un personaggio sfaccettato e credibile. Certo non è un romanzo d'azione, ma comunque non annoia e a tratti diverte - impagabili i duetti al limite della follia della protagonista con la madre, dove appare chiaramente il senso dell'opera: se non ti hanno amato, per amare a tua volta dovrai fare molta strada. Brillante.