Campania romana. Sculture e pitture da edifici pubblici. Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Nelle sale splendidamente decorate da artisti come Giuseppe Abbate (1864) e Fausto Niccolini (1866-1870), un tempo occupate dal "Museo delle Statue", pilastro fondante del Real Museo Borbonico poi Museo Archeologico Nazionale, si ripercorre ora la storia della Campania romana attraverso la visione degli apparati decorativi in marmo e in stucco dei principali monumenti delle citta antiche. Il volume è la guida al nuovo allestimento e la sezione che si apre ora nell'ala occidentale prosegue nella ricostruzione del contesto - in questo caso di rinvenimento, non collezionistico. Sono presentati (in molti casi per la prima volta) non solo le sculture di marmo e di bronzo, ma anche rivestimenti parietali, epigrafi, elementi architettonici e di arredo, che decoravano gli edifici pubblici e i monumenti funerari scoperti tra il XVIII e il XX secolo negli scavi di Pompei, Ercolano e Stabiae, nei Campi Flegrei, in Terra di Lavoro (la moderna provincia di Caserta). A questi luoghi si aggiungono pochi ma significativi rinvenimenti da altri siti del Lazio e dell'Italia meridionale, parte, prima, del Regno di Napoli, poi, dello Stato unitario.
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Anno edizione:2023
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