Can It Be You That I Hear
L’influenza che i grandi poeti hanno avuto sulla musica ha origini antiche ed è stata perpetuata anche nella musica rock così come nella chanson francese. L’album Can it be you that I hear? è un misto di generi, difficile da etichettare: è musica classica, è pop, è musica vocale in perfetto stile barbershop. Benché la strumentazione sia classica (pianoforte, quintetto d’archi, clarinetto basso, tromba) il baritono Kris Belligh canta con uno stile vocale che non può definirsi “lirico”, ma nemmeno riconducibile a uno stile popolare. Le undici composizioni di Claude Evence Janssens sono ispirate a poesie di autori anglosassoni e americani di epoca vittoriana: Thomas Hardy, William Ernest Henley, Leigh Hunt, Thomas Moore, Thomas love Peacock, Christina Rossetti, Walt Whitman. Tutte le opere sono accumunate da una vena romantica e da una fiamma poetica ardente che ora la musica riflettere. Le poesie includono “Invictus” e “O Captain! My Captain” – note al pubblico per essere tra le preferite di Nelson Mandela e per avere dato il titolo al libro da cui è tratto il film “Invictus” di Clint Eastwod – e la poesia di culto “Dead Poets Society” da cui l’omonimo libro e film conosciuto in Italia con il titolo “L’attimo fuggente”.
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Artisti:
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:1
Disco 1
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