È il primo libro che ho letto della Waters, dopo tanto tempo di lontananza della lettura. Non so cosa ci sia dentro, tra le righe, ma mi ha letteralmente stregata. Ha rapito le mie ore fin tanto che l'ho divorato in due giorni e mezzo. A parte l'inizio con quel focus calcato sulla sua vita da ostricara che mi dava da pensare circa il ritmo della narrazione, mi sono ricreduta immediatamente. Le pagine sono scivolate come burro, veloci e accattivanti. Si può definire un romanzo picaresco, in cui la protagonista affronta un lungo viaggio interiore, dove affronta la fama e il declino, l'inferno e poi purgatorio - mai paradiso. tutto filtrato attraverso personaggi e incontri: Kitty, Diana, Florence - e lussuria, gola, avidità, superbia e peccati più o meno veniali come bolge infernali. Discesa e risalita fino alla tanto agognata normalità, senza nascondere i propri sentimenti o nascondersi. A volte un po' surreale, sul finire il ritmo sembra rallentare proprio come se volesse sottolineare una certa normalità, lungi da perversioni e lussuria. A volte il linguaggio può risultare schietto, ma mai davvero volgare.
Il modo con cui descrive la Londra vittoriana fa nascere quasi un senso di nostalgia, tanto appare reale, enfatico.
da questo libro la BBC ha saputo trarre una miniserie suddivisa in 3 parti, che non eguaglia il libro (ma non è una novità) ma che si lascia ugualmente vedere
