Ho iniziato questo thriller con molte aspettative. Carrisi è un maestro della suspence. Gialli, noir, thriller. Certi autori è persino difficile incasellarli per quanto sono unici. Nella mia personale top 3 del genere rimane il suo “Il gioco del suggeritore”. E confermo che è inarrivabile. La storia dell’ipnotista Pietro Gerber, per quanto particolare, non ti toglie il fiato. L’espediente di far raccontare parte degli eventi a una pseudo paziente durante delle sedute d’ipnosi, non so se è originale, ma funziona. Ci sono alcuni passaggi però che risultano un po’ troppo forzati. O si ha la sensazione che non tutto sia poi così funzionale alla storia. Il tema che “per un bambino la famiglia è il posto più sicuro della terra. Oppure il più pericoloso” trova uno sviluppo interessante e con angolature insolite. Il risultato a mio modestissimo parere non è però pienamente soddisfacente. Ma il mio giudizio è condizionato e, lo ammetto, vendicativo. Per tutte le volte che a scuola mi dicevano “Ti dò un voto più basso, perché tu sei bravo e mi aspetto sempre qualcosa di più” Perdonami @donatocarrisi
