Sono in primo luogo gli odori, percepiti dai due fratelli nella casa di vacanze dell'infanzia che stanno per consegnare al nuovo proprietario, a far partire una scia di ricordi, non sempre concordi, su come erano da ragazzi e su come sono diventati nel corso della vita. E' un libro fatto molto di dialoghi, dove tanti episodi vengono quasi ammantati di leggenda, come tutti i ricordi che ciascuno conserva a proposito della propria giovinezza; qui i ricordi vengono confrontati e acquistano una tonalità agrodolce e un'espressione letteraria. Un esempio della scrittura di questo libro, prodotto a due mani dai fratelli Carofiglio: "A pensarci quello era un mondo in cui c'erano più odori. Non so come dirlo. Odori di ogni genere. Buoni e cattivi". "Secondo me la questione è diversa. Eravamo noi a sentire gli odori perché eravamo bambini.... per via di un processo culturale. Tendiamo a rifiutarli perché alludono alla parte più elementare, animalesca se vuoi, della nostra natura". E' un mémoire gastronomico-sentimentale, che tocca corde ben note a tutti (chi non ha dovuto chiudere una casa di famiglia, a un certo punto? Chi non ricorda certi piatti in tavola di quando era bambino? E i fumetti preferiti? E gli amici?). A me ha lasciato l'impressione di una iniziativa certo non urgente, più che altro una trovata editoriale.
La casa nel bosco
"È tutto accaduto, più o meno". È l'incipit di un grande romanzo e peccato sia stato già scritto da Kurt Vonnegut, perché sarebbe l'attacco ideale per questa storia. Anzi, per queste storie. I due protagonisti - e autori - sono fratelli ma non si frequentano molto, forse nemmeno si sopportano molto. Vite diverse, caratteri diversi e forse anche qualche lontano rancore, lasciati covare sotto la cenere per troppo tempo. Adesso però gli tocca stare insieme, almeno per qualche ora: devono dare un'ultima occhiata alla casa di villeggiatura della loro infanzia - la casa nel bosco - prima di consegnare le chiavi al nuovo proprietario. Sembra solo un adempimento banale anche se un po' triste e invece diventa l'occasione, inattesa e sorprendente, per un viaggio nella memoria, per una riconciliazione, per un inventario buffo e struggente di oggetti, luoghi, odori, storie e soprattutto sapori. In una sequenza di dialoghi fulminanti, comici e commoventi, Gianrico e Francesco Carofiglio (rigorosamente disposti in ordine di anzianità) percorrono il crinale sottile che divide affetto e rivalità, divertimento e malinconia, nostalgia e disincanto. Un memoir a quattro mani che racconta di amicizie perdute, di amori rubati, di vecchi fumetti e di torte di ricotta. Un ricettario, non solo metaforico, dell'infanzia, dell'adolescenza e di un'età adulta ancora capace di riservare sorprese.
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Autore:
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Anno edizione:2016
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Formato:Tascabile
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