Questo è un libro che consiglierei a chiunque, certo la trama non è semplice ma è un esempio di grande scrittura contemporanea. La storia è narrata da Joe, tredicenne di origine indiane. Joe, nel pieno del suo sviluppo, soprattutto sessuale, si trova ad affrontare il più terribile aspetto del sesso: lo stupro, e per di più della madre! Affronta la vicenda con animo ardito e risoluto, nulla fa pensare che abbia 13 anni. Anche il tema amicizia viene toccato, a volte, di sfuggita, ma sono dei passi magnifici. Questa è una storia piena di amore, anche se non si direbbe. Il finale tragico mi ha spezzato il cuore.
La casa tonda
Un grande romanzo di misteri e analisi sociale.
«Stupendo» – Philip Roth
1988. La comunità di una riserva indiana nel North Dakota è scossa da un crimine di un'efferatezza inedita per quei luoghi. La moglie del giudice Coutts, Geraldine, che ha subito l'aggressione, si è chiusa nel silenzio ed è caduta in una profonda depressione. Se è viva, lo deve alla propria presenza di spirito: ha approfittato di un momento di distrazione dell'assalitore ed è fuggita in automobile. Sembra che dopo averle usato violenza l'uomo abbia tentato addirittura di bruciarla viva cospargendola di benzina. "Sembra", perché la faccenda presenta molti lati oscuri e perché la vittima si rifiuta di parlarne. Assistito dalle due polizie che operano all'interno della riserva, quella indiana e quella americana, Coutts inizia a indagare. Ma Coutts non è un giudice d'assalto, il suo lavoro si è sempre limitato a liti tra vicini, furtarelli, piccole truffe, ubriachezza, un po' di droga. Toccherà al figlio tredicenne Joe intervenire per cercare di far luce sulla vicenda.
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Autore:
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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n.d. 20 marzo 2022
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Cristina Alquati 12 maggio 2018
partendo dal tentativo di risoluzione di un delitto efferato che coinvolge un'intera comunità,l'autrice ci offre una approfondita conoscenza della vita contemporanea nelle riserve dei nativi americani,ancora spesso costretti ad adeguarsi allle numerose restrizioni imposte dalle leggi dei bianchi ed esposti alle loro prepotenze.Nello stesso tempo però descrive anche alcuni modelli di vita adottati dagli indigeni,che li allontanano da un vero riscatto.
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La quarta di copertina può ingannare: il libro non è un vero e proprio giallo, nel senso che l'autore del crimine è indicato all'inizio della vicenda. La storia si snoda quindi intorno alle prove che il protagonista, un giovane ragazzo la cui madre è stata violentata, cerca di raccogliere, e intorno a una vicenda parallela su cui la donna stava indagando prima del sequestro. Questa caratteristica rende talvolta, quindi, la lettura faticosa e stancante, nonostante uno stile impeccabile e coinvolgente, a tratti ricco di suspence. Le descrizioni sono calzanti e mai pedanti, sia per quanto riguarda l'ambientazione che la psicologia dei personaggi. Nell'insieme, mi sento di consigliarlo, sottolineando però, come già detto, di non aspettarsi un vero e proprio giallo con la struttura "classica".
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