Case dove non si abita più. Testo spagnolo a fronte. Ediz. bilingue
«Le mie radici sono la mia lingua», dichiara in un’intervista Luisa Futoransky, una delle voci più importanti e indispensabili della poesia latino-americana contemporanea. Aprire la mappa, sfumarne i confini, adattarla ad altri contesti e rielaborarne le dimensioni per farne un corpo, una strada percorsa, un punto geografico e un’azione, più che politica, etica, sono alcune delle pratiche poetiche che derivano dalla sua produzione letteraria. La sua vita è stata segnata da esperienze concrete di diaspore, viaggi, pellegrinaggi ed esilio. Figlia della generazione degli anni Sessanta, nelle poesie qui selezionate troviamo anche una predilezione per il tema e l’uso del linguaggio abituale della città, compreso il linguaggio quotidiano, le inflessioni della parlata colloquiale e persino, in alcuni casi, elementi di slang urbano e il linguaggio e il ritmo del tango.
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Anno edizione:2025
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