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Con Cassadritta Roberto Grossi ci trascina in una notte del 1995, ricostruendo la scena irripetibile e vibrante dei rave illegali degli anni Novanta.
«Attraverso il racconto di un sabato notte la foto della generazione che voleva creare "Zone Temporaneamente Autonome"» - Valerio Bindi, Robinson
Prima di internet, dei social network e dei telefoni cellulari, migliaia di persone si organizzavano con passaparola clandestini e attraversavano la notte verso periferie sconfinate, capannoni arrugginiti, fabbriche abbandonate, per mettersi a ballare fino allo sfinimento. Un rituale collettivo, un gesto liberatorio e allo stesso tempo un atto politico. Un modo per riappropriarsi della città, una resistenza eroica e impossibile contro la speculazione edilizia e l'industria del divertimento.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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