Cate, io

Nei pensieri di Caterina ho ritrovato l'adolescente obesa che anch'io sono stata e, lentamente, ho rivissuto parte del mio passato, riscoprendo ferite mai fino in fondo cicatrizzate. L'autore è riuscito a dare voce all'anima della protagonista in modo strabiliante, mettendone in evidenza pregi e difetti con acume e onestà. Si tratta di un libro di grande valore sociale che accende un faro su quella forma particolare di gogna sociale che da sempre perseguita le persone grasse, relegandole ai margini della società con l'etichetta di non - persone, creature paradossalmente invisibili nonostante la loro mole. Bellissimo, tutti dovrebbero leggerlo.

Questo è uno di quei libri adatti ai lettori che non sono alla ricerca di eroi o gente dalle qualità straordinarie, ma che amano immergersi nelle storie di persone normali o di gente che qualche problema alla fine ce l'ha. Cate è un'adolescente obesa che utilizza il cibo per regolare le proprie emozioni. E' circondata da una famiglia non particolarmente affettuosa e presente. E noi siamo lí, spettatori della sua vita. La accompagniamo a scuola, assistiamo ai suoi strafogamenti e ai suoi pensieri non particolarmente lucidi a volte. E' interessante vedere come affronta le diverse fasi del suo problema e come riesce ad uscirne.

Per essere un’opera prima il romanzo, a mio parere, non è male. L’argomento, insolito, è attualissimo, il dolore e la rabbia della protagonista verosimili, tenendo presente che comunque il punto di vista è maschile. Ma Cellini ha saputo immedesimarsi abbastanza bene. A me non è dispiaciuto neppure lo stile: il linguaggio, a volte un po’ criptico come lo sono i pensieri personali e i monologhi interiori. Il difetto che gli riscontro sta nel finale, che mi sembra un po’ troppo affrettato rispetto al resto. Un maggior scavo psicologico avrebbe reso più credibile l’evoluzione dei pensieri della protagonista e l’accettazione del mondo che la circonda e di se stessa.