Cattive abitudini

A “El Helicoide”, carcere di massima sicurezza di Caracas, è detenuto da sei mesi Tito Cerruti, un assicuratore di Varese arrestato per corruzione. Un giorno due agenti della DIA lo vanno a trovare e gli propongono un accordo: lo faranno uscire di prigione, ripulendo la sua fedina penale, se collabora con loro. L’offerta è allettante, e Cerruti sa di non poter rifiutare, perché in gioco non c’è soltanto la sua libertà, ma l’occasione di pareggiare finalmente i conti con il passato. Poliziesco adrenalinico e molto avvincente, con sfumature erotiche/perverse che accompagnano le vicende del protagonista di questo thriller così articolato e ben strutturato. L’autore è abile nell’intrecciare le sue trame, e riesce a strutturare delle storie complesse e coinvolgenti per il lettore, sebbene le sue basi siano molto semplici – non certo nuove per il pubblico – ma grazie al suo stile e ai suoi numerosi punti di forza (descrizioni dell’ambientazione, caratterizzazione dei personaggi, dialoghi e una trama piuttosto solida e concreta) riesce a dare vita a una storia che regala una lettura piacevole. Il personaggio principale ha dei vizi che turbano molto il pubblico femminile, perché parliamo di perversioni al limite della misoginia. C’è da dire, però, che l’autore sta descrivendo un tipo di uomo che esiste sul serio, e che parla, agisce e pensa davvero in questo modo, quindi è in un certo senso uno spaccato sociale che non possiamo ignorare. Non è facile leggere la storia restando impassibili (lo dico da donna, da lettrice) soprattutto quando si legge tanta violenza, ma il libro è davvero ben strutturato e articolato, e non posso fare a meno di consigliarlo.