Questo romanzo di Martin Walser, che Il supplemento letterario del Times ha paragonato alla Montagna Incantata di Thomas Mann, riesce nell'incredibile impresa di descrivere lucidamente la società contemporanea in tutta la sua infinita povertà e disperazione e al tempo stesso di trascenderla non solo nella straordinaria forza della narrazione, ma anche nella nell'evocazione vivissima e affascinante dei momenti più alti della fede e dell'arte, soprattutto della musica e della pittura. La luce della fede e dell'arte è talmente forte che illumina la realtà in tutto il suo tragico orrore e al tempo stesso la trasfigura splendidamente come non è riuscito né al più entusiasta dei Romantici né all'ironia di Thomas Mann. In questa prospettiva il linguaggio di Martin Walser ha la potenza suggestiva di chi ti coglie nella tua situazione comprendendone tutti gli aspetti, anche i più reconditi, e al tempo stesso ti accompagna là dove avresti sempre desiderato di essere e non sei ancora mai stato. Un romanzo straordinario che riesce a diventare il manoscritto dell'anima di chiunque ha la fortuna di poterlo leggere. Leggerlo vuol dire scoprire la potenza infinita dell'amore del vero e del bello che si nasconde in ognuno di noi e aspetta che questo libro ce la sveli in tutta la sua splendida ricchezza.
La cavalcata del sangue. Muttersohn
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Fede e musica, soprattutto la musica corale, il canto come la più pura forza espressiva, sono le due potenze che fanno del romanzo una grande sinfonia in straziante diesis minore che esplode infine in un luminoso re maggiore. Su una società disperatamente malata s'irradia la luce messianica e mistica della Redenzione. Il romanzo della società senza Padre ha come protagonista Percy Anton Schlugen, al tempo stesso un Parsifal e un Idiota del XXI secolo. La madre, Josefine, rivela di averlo generato senza il concorso di un padre. Quest'"angelo senz'ali", la figura messianico-mistica centrale del romanzo, tenta invano di adottare come padre le figure maschili che potrebbero appagarlo. Presta la sua opera come infermiere nell'ospedale psichiatrico regionale di Borgococcio, un vecchio convento medievale ristrutturato: i pazienti lo amano e desiderano sentirlo parlare perché lui sa ascoltarli, prenderli sul serio, i suoi discorsi nascono spontanei e a volte si dilatano nella recita di testi di Agostino, Suso, Böhme e Swedenborg. Purtroppo questa oasi felice si dissolve a causa dello scontro irreparabile e inevitabile che il Professore sostiene con il campione della scolastica medica contemporanea e della sua scienza farmacologica, il Dr. Bruderhofer, che vuol prendergli il posto. La violenza neo-illuminista di Bruderhofer costringe Augustin Feinlein a varcare le Alpi.
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Anno edizione:2013
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In commercio dal:21 ottobre 2013
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