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Anno edizione: 2021
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Avvalendosi di un meccanismo narrativo ad alta precisione alimentato da una lingua insieme morbida e acuminata, Abate scolpisce un potente romanzo corale che affronta temi universali: la vita, la natura, la morte
Carlo ha dodici anni quando sale in Scanuppia, una montagna del Trentino, per trascorrere le vacanze estive nella baita di famiglia. I genitori non fanno che litigare, la tensione è palpabile, eppure un inatteso sollievo lo coglie quando si immerge nel dipinto appeso nella sua stanza: una giovane donna con un bambino tra le braccia. Chi sono quelle due persone? Al ragazzo pare di riconoscerle e chiede notizie alla Moma, la nonna originaria della Calabria, scoprendo che il nonno aveva conosciuto il pittore, Giovanni Segantini. Carlo si trova così a ricostruire la trama intima e collettiva di un intero secolo, a partire dalla travolgente vicenda umana di Segantini, legata a quella della propria famiglia. Mentre è alle prese con i primi turbamenti sentimentali, il ragazzo si appassiona all'amore tra l'artista e Bice Bugatti, donna carismatica e compagna fedele, sempre al suo fianco dall'incontro a Milano agli anni in Brianza e in Svizzera. In un romanzo epico e visionario, Carmine Abate torna a raccontare un'appassionante storia famigliare, e vi intreccia con maestria la straordinaria avventura esistenziale e artistica di uno dei nostri più grandi pittori, muovendosi – con l'autorevolezza di chi li conosce nelle più segrete profondità – in luoghi lontani ma dalla identica, struggente meraviglia: dal Trentino di Arco e della Scanuppia, paradiso naturale degli urogalli, alle altezze sublimi di Maloja, all'altopiano della Sila, monumento alla bellezza nel cuore del Mediterraneo. Avvalendosi di un meccanismo narrativo ad alta precisione alimentato da una lingua insieme morbida e acuminata, Abate scolpisce un potente romanzo corale che affronta temi universali: la vita, la natura, la morte, gli stessi del famoso Trittico della Natura di Giovanni Segantini. È lui l'inesausto cercatore di luce che, pur presagendo la fine ormai prossima, sale in montagna a dipingere l'ultima, grandiosa opera. L'unico modo per sconfiggere la morte. La sua e la nostra.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La luce, “il sole interno” che si irradia nel tempo e nello spazio dal paese natale di Giovanni Segantini e attraversa tutta la vita dell’artista e le sue opere, raggiunge e illumina di vita, passione, sogni e ideali il lettore mediante la vita vissuta dai due Carlo, nelle straordinarie pagine di Abate. La luce è tutto. La luce dell’acqua, della neve, delle persone e dei luoghi, la luce naturale, gli albori e la produzione di quella artificiale, la luce che immortala e scrive attraverso la fotografia alla quale Segantini si avvicina grazie al fratello Napoleone. Ogni nascita è un dare alla luce, ogni luce è una pozione medicamentosa che lenisce i mali, ogni luce è salvifica, ogni luce è sacra, ogni luce è vita. Senza mai stancarsi i personaggi del romanzo di Abate si alternano, affiancano, sovrappongono in una danza, scintillano e si spengono, mai invano. Ogni goccia di luce è per Segantini/Abate una creatura viva e allo stesso tempo: “ciò che diventiamo dopo la morte, un luccichio così sfavillante che ci ripete miliardi di volte”. Come Segantini con il colore, Abate dispone i personaggi sulle pagine in modo netto, donando veridicità a un racconto complesso che accoglie sfaccettature storiche, culturali e sociali per oltre un secolo: “trovai il modo di disporli schietti e puri avvicinandoli sulla tela gli uni agli altri, nella stessa dose che avrei adoperata mescolandoli sulla tavolozza, lasciando che la retina dell’occhio li fonda guardando il dipinto a sua natural distanza”, la luce è un torrente al quale dissetarsi di bellezza e verità. La ricerca della luce per sconfiggere il buio della morte. Alla luce infatti si contrappone il controluce della visione di Carlo della strage del 2 agosto 1925 di San Giovanni in Fiore, alla luce si contrappone “l’ombra del vento”, la morte che ci insegue ovunque, come erano solite dire Bice e Moma, un’ombra che appanna la vista, una presenza ingombrante e misteriosa come talvolta appare nelle opere di Segantini.
Un libro straconsigliato, un meraviglioso viaggio nella vita del pittore Segantini ma anche nelle dinamiche interiori e familiari di famiglie e generazioni a confronto. Sempre grande Abate!
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