Pittore d'istinto, Soutine cominciò la sua feconda attività nel 1925 con una serie di nature morte; trasferitosi a Parigi sulla Costa Azzurra, scoprì il paesaggio, motivo di emozioni angosciose ma anche di repentini scatti lirici. A questo periodo risalgono gli "Alberi contorti", la "Veduta di Cagnes", i "Gladioli". Pur assimilando i fermenti della cultura francese, Soutine non aderì ad alcuna corrente: nella sua pittura (proposta negli esempi della mostra di cui l'opera è catalogo) la realtà, sentita in una dimensione atemporale, è solo e sempre tragica immagine della visione interiore; di qui l'affinità con l'arte del Greco, di Munch, Ensor, Nolde, Kokoschka. (Lugano, Museo d'arte moderna, 12 marzo-8 giugno 1995).
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Anno edizione:1995
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