Ciapa Scioira
‘Scioir’ in dialetto ligure significa ‘pietra liscia': è la pietra su cui le lavandaie lavavano i panni lungo i fiumi. Il riferimento non è casuale, perché al centro della trama sta la Memoria. Infatti, questo romanzo epico è ambientato nel ponente ligure, a Taggia, tra il 1944 e il 1945, e si protende, con un salto di vent'anni, fino ai primi anni '60 a seguire l'esito dei suoi protagonisti. La guerra mondiale fa da sfondo alle vicende di personaggi presi dalla vita comune, gente che attraversa la tragedia bellica come può o come sceglie: ci sono gli ‘eroi', che si impegnano per la collettività schierandosi contro l'occupazione nazista – come Bartolomeo, jazzista italo-americano che torna per fare da collegamento fra le truppe alleate e i partigiani; o come Giacomo che combatte sui monti della Valle Argentina –; ci sono gli egoisti che continuano a truffare approfittando del clima tempestoso – come Maria Vittoria, impiegata notarile – o che fuggono dalla guerra emigrando – come suo fratello Gabriele, che lavora nelle esportazioni –; ci sono le vittime – i bambini come Lucia e il piccolo ebreo Joseph; o come Luisa, lavandaia visionaria –; infine ci sono le ‘signore' come Elsa, prostituta per miseria, una "per cui la guerra non è mai finita". Qualcuno sopravvivrà alla guerra, qualcuno no, tutti ne resteranno segnati.
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Anno edizione:2016
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