Ho trovato il libro molto piacevole, ben scritto e anche molto appassionate sul finale. Non è banale e ti immerge in un’ America degli anni 60 dentro un gruppo d’élite dove il protagonista riuscirà per un po’ ad ambientarsi
I cigni della Quinta Strada
Cinque donne, un grande scrittore, equivoci, debolezze e splendore nel jet-set newyorchese anni ’70.
«Un libro che narra, con rara sapienza, l’amicizia tra Truman Capote e Babe Paley» - Giuseppe Scaraffia, Io Donna
«La narrazione si dipana dal giorno in cui va in frantumi la complicità tra cinque semidee del jet-set e il loro mentore e confidente, Truman Capote, per impalcare un dramma della frustrazione e della nostalgia.» - D di Repubblica
New York, 1975. Truman Capote si è incamminato da tempo lungo la china dell’autodistruzione. Quasi costantemente in preda all’alcol e alle droghe, è soltanto una smorta controfigura del trentenne dagli occhi pieni di passione e inquietudine che sedusse il bel mondo newyorchese vent’anni prima. Su quel mondo, che lo ha tacitamente messo da parte, posa ora la sua astiosa penna, narrando in un articolo uscito su Esquire, dal titolo La Côte Basque 1965, del santuario che ne è al centro e che ha le sue vestali nei Cigni della Quinta Strada: Babe Paley, Slim Keith, Gloria Vanderbilt, Pamela Harriman, le regine dei cocktail, delle feste di beneficenza, dei party più esclusivi, dei dinner e dei lunch alla Côte Basque, il ristorante dove, appunto, pranzi e cene sono diventati un appuntamento imprescindibile della mondanità newyorchese. Romanzo che è stato accolto da uno strepitoso successo al suo apparire negli Stati Uniti, I cigni della Quinta Strada è un meraviglioso inno alla «bellezza e alla crudeltà di un mondo scomparso» (People).
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2018
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Mari 05 giugno 2023molto bello
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ROBERTO PERONO COLETTO 16 maggio 2018
Ecco una nota stonata, rispetto alle recensioni già presenti. Mi sono avvicinato al testo perché grande ammiratore di Truman Capote, e in effetti di lui si parla nel romanzo, nulla da eccepire. Ma se ne parla in modo molto superficiale, a mio modesto parere, nel senso che per quanto possano essere veri o veritieri i fatti narrati, par di leggere una pagina di Vanity Fair o Vogue, e a me ha lasciato l'amaro in bocca, lo ammetto, in quanto non estimatore del genere. Però è ben scritto, questo occorre dichiararlo. In generale, si può lasciar perdere, o leggerlo con il riflesso del sole sulla sabbia mentre ci si rilassa sotto l'ombrellone, nulla più.
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ottimo
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