Ciò che scrivo non è scrivere (modelli di pensiero, problemi di poesia) - Paul Valéry - copertina
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Letteratura: Francia
Ciò che scrivo non è scrivere (modelli di pensiero, problemi di poesia)
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Descrizione


"Modelli di pensiero, problemi di poesia", è il sottotitolo all'edizione che raccoglie in volume tre quaderni contenuti nei celebri Cahiers (ed. Gallimard, Pleiade) ovvero Poiétique, Poésie, e Ego Scriptor. L'arte del pensiero e dell'aforisma dedicata interamente alla descrizione dei fenomeni poetici, intesi come tutto ciò che avviene al poeta in quanto scrittore e in quanto creatore; come ad esempio l'effetto dell'opera sull'autore, o il famoso "infantilismo" del poeta, che l'autore affronta in maniera critica e oggettiva, al di là di qualsiasi topos romantico: «... il poeta assorbe e abbandona tutto. Niente è futile, niente è capitale - eccetto la relazione stessa.... Più che uomo, egli è mondo. Tutto è giocattolo al di fuori del gioco. Gioco, che è per lui, tragico, questione di vita e di morte. Appare infantile, puerile di fronte a chi considera le cose come diversificate e dotate di conseguenze - non come semplici eccitazioni da legare e slegare». Fenomeni molto profondi vengono così espressi con chiarezza e leggerezza di stile. L'interesse di questi aforismi è molteplice: in essi viene esplicata infatti non soltanto l'arte poetica ma anche la fisica e la meccanica della creazione e del creatore. Le condizioni interne o esterne inerenti al poeta e alla sua arte,vengono mostrate in tutta la loro complessità. Tematica generale e centrale del libro diviene perciò il ruolo stesso del poeta all'interno della società.

Dettagli

2024
4 ottobre 2024
200 p., ill. , Brossura
9788831225502

Conosci l'autore

Foto di Paul Valéry

Paul Valéry

1871, Sète

(Sète 1871 - Parigi 1945) poeta e saggista francese. Prima vocazione poetica e crisi intellettuale Di madre italiana e padre corso, ebbe precocemente quella consuetudine col mare e col paesaggio mediterraneo che tante immagini e spunti di meditazione avrebbero suggerito alla sua opera. Studiò alla facoltà di legge di Montpellier: lì strinse amicizia con P. Louys, che lo mise in contatto con A. Gide e S. Mallarmé. Incoraggiato da quest’ultimo, pubblicò alcune poesie su una rivista simbolista, «La Conque»; altre ne scrisse fino al 1896. Le sue letture (Baudelaire, Poe, Huysmans) sembravano testimoniare di una sicura vocazione letteraria; ma nel 1892 ebbe una violenta crisi (la famosa «notte di Genova», paragonata dai biografi...

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