Città in fiamme

Periodi lunghi, costruiti meravigliosamente, L'intento di molti autori di andare incontro a chi legge poco o pochissimo è comprensibile e la mia non è una critica negativa verso altri romanzi.. Ma credo che molti lettori forti, nonostante la cura nella selezione dei titoli da leggere, possano condividere la stanchezza per l'uso eccessivo in molti romanzi, di frasi brevi o brevissime e di scelte legate esclusivamente al ritmo della scrittura. Città in fiamme è diverso, ho apprezzato la qualità della scrittura e delle scelte stilistiche.

C'è molto da dire su questa opera prima di Garth Risk Hallberg e non potrebbe essere altrimenti a fronte di 987 pagine di libro. La vicenda si svolge nella New York degli anni '70, una città molto viva nelle parole dell'autore, dove una ragazza universitaria viene ferita da due colpi di arma da fuoco. Il giallo, in realtà, è solo un pretesto per seguire le vite di una serie di personaggi tutti legati tra loro, dal ragazzino punk ai membri di una delle famiglie più influenti della città. La prosa è ottima, in alcuni passaggi mi ha ricordato F. S. Fitzgerald o Dickens ma il problema è la parte centrale del libro. Ho iniziato in maniera entusiasta e sono arrivata velocemente a leggere le prime 350 pagine, poi però, dopo che ci sono stati presentati tutti i personaggi, ne vengono introdotti altri che, a mio parere, nulla aggiungono alla vicenda. Si arriva attorno a pagina 700 con una certa lentezza, costretta a leggere di flashback di cui si poteva fare francamente a meno (la maggior parte dei fatti era già stato accennato o comunque era intuibile). Il climax finale arriva nelle ultime 200 pagine e non lascia del tutto soddisfatti. Spiace poi che il "mastermind" della vicenda resti solo tratteggiato come ombra incombente che per l'autore non merita nemmeno un flashback tutto per se; peccato, perchè poteva essere interessante, se non altro per dargli più tridimensionalità. in conclusione meriterebbe 3,5 stelle, arrivo a 4 se non altro per il grande impegno dell'autore. Dal libro verrà tratta una serie per AppleTv che ne ha già comprato i diritti e penso che un prodotto tv potrebbe andare a "correggere" i difetti di trama che hanno reso la mia lettura un po' noiosa.

Opera prima estremamente ambiziosa (o pretenziosa per i più critici), Città in fiamme è un percorso all'interno di una New York che non c'è più, ma che resiste ancora nell'immaginario di chi ha vissuto gli anni '70. Una città in fiamme perché percorsa da un fermento creativo inarrestabile, ma anche per una disperazione di fondo di cui non sembrano vedersi i confini. Una ragazza in coma è il personaggio attorno a cui tutto ruota e se, a volte, la storia sembra girare un po'a vuoto, le pagine dedicate a questa anomala protagonista riescono a essere sempre toccanti e piene di vita, in uno stridente e drammatico contrasto con chi proprio dalla vita si sta allontanando.