Codice di procedura civile
Continua il processo di significativa e profonda riforma del giudizio civile avviato con la legge n. 69 del 18 giugno 2009. Attraverso gli ultimi interventi riformatori, infatti, da un lato, con il decreto legislativo n. 28/2010, per tutte le controversie civili e commerciali aventi ad oggetto diritti disponibili sono stati introdotti la possibilità di esperire, prima o dopo l'avvio del processo, un tentativo facoltativo di mediazione, nonché per alcune e specifiche materie (che rappresentano percentualmente almeno i due terzi delle cause civili che ogni anno occupano i tribunali italiani) il dovere di esperire un tentativo obbligatorio di mediazione, espressamente qualificato come condizione di procedibilità della domanda giudiziale; mentre, dall'altro lato, con la legge 4 novembre 2010, n.183, sono stati significativamente riformati gli artt. 410 e ss. c.p.c, trasformando il previo esperimento del tentativo di conciliazione nelle controversie di lavoro da obbligatorio a meramente facoltativo, affiancando a tale tentativo una modalità alternativa di risoluzione extraprocessuale delle liti quasi totalmente nuova (ossia il procedimento arbitrale di cui all'attuale art. 412 - quater c.p.c.) e, infine - previsione che ha determinato numerose critiche -, introducendo di fatto la possibilità di inserire nei contratti individuali di lavoro una sorta di rinunzia preventiva delle parti (ivi compreso il lavoratore) ad adire la giustizia ordinaria.
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Edizione:2
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Anno edizione:2011
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