I colori del cuore

Più che di un romanzo, si potrebbe parlare di una bozza interessante per lo sviluppo di un IPOTETICO romanzo: tutto ciò che è scritto nella quarta di copertina ( e cioè che si tratta di una vicenda medievale, avventurosa, piena di personaggi vividi e particolari) non dico che non sia vero ma è, probabilmente, quello che l'autrice avrebbe voluto ottenere come risultato finale e naturale evoluzione di questi appunti. È uno scritto scorrevole ma solo perchè eccessivamente semplice, purtroppo: non conosco la Mancinelli come autrice ( questo è il suo primo libro che leggo) ma da studiosa e donna "del settore" mi sarei aspettata molto di più! La cosa triste, se così si vuol dire, è che le idee ci sono e i personaggi anche: certo, niente di innovativo, ma sono sicura che con un giusto approfondimento ed una maggiore caratterizzazione ( e, di conseguenza, con un maggiore numero di pagine a disposizione), questo romanzo avrebbe potuto esprimere sicuramente di più. Attualmente, a mio avviso, manca proprio quella vividezza evocata dal titolo; la conoscenza e lo svisceramento di quegli aspetti che sono forse i più affascinanti per chi ama il periodo medievale: i codici miniati, gli amanuensi, la vita nei castelli fatta di banchetti ma anche di soprusi, il ruolo della donna...tutte tematiche che vengono sì sfiorate, ma mai veramente trattate. Altra cosa che non mi è piaciuta è stato il modo di esprimersi dei personaggi che, fatta eccezione per qualcuno, parlano tutti con la stessa voce: non ci siamo! Anche perchè, in un romanzo composto per l'ottanta percento da dialoghi, è un elemento che salta subito all'occhio. Ripeto: è un buon soggetto, una buona bozza per sviluppare una storia piacevole. Ma di certo non è un romanzo.