Colpo grosso ai Frigoriferi Milanesi

Il titolo accattivante mi ha spinto ad acquistare questo libro non conoscendo i precedenti dell’autore. La lettura è stata molto fluida, ho apprezzato la capacità di descrivere i personaggi e le situazioni, peccato per il finale che mi ha molto deluso. Ma è un finale particolare (originale?): non escludo che ad altri piacerà.

Si tratta dell’ultimo capitolo della saga degli abitanti della casa di ringhiera milanese. Mi ha affascinato nelle prime 30 pagine per la descrizione della zona Acquabella, Ortica e Calvairate di Milano, zona dove vivo. Il libro però ha una struttura e una novità di scrittura che non mi ha convinto. I personaggi hanno perso quella magia e tragicomicità che avevano fino all’ultimo capitolo. Per non anticiparne la trama non vi rivelo le vicende ma avrei preferito un Consonni più protagonista e mi è mancato il filo di unione con Angela. C’è da dire che il tentativo di Recami era far uscire i personaggi dalla storia e farli dialogare in prima persona con lo scrittore (leggete la postfazione con riferimento a Camilleri) ma, da affezionato alla Casa, mi aspettavo una linea più leggera e continuità.

Un intreccio malriuscito di storie improbabili che non ha la stoffa del poliziesco nè del triller nè della esplorazione psicologica dei personaggi