Come un fiore

Delicatissimo l’avvio di “Cielo”, un pezzo bellissimo che apre questo raggiante album di Stefano Giaccone, artista nato negli USA ma cresciuto in Italia che fa del jazz il suo riferimento da interpretare con personalità e passione. “Come un fiore” credo sia il titolo azzeccato a un disco molto delicato, quasi un sussurro o un alito di vento che gioca a metà tra acustica e rock rarefatto (ascoltare “Situazione difficile”); album intenso di dieci tracce che racconta la morte, la solitudine e la tristezza votando verso la vita, la rinascita e la solarità. L’emozione è sempre dietro l’angolo, mi viene da pensare ad Emidio Clementi, alle sue tensioni emotive fatte di leggere grida sommesse; Giaccone me le ricorda quando è il turno della title track che diventa una vorticosa danza elettrificata fatta di chitarre oniriche, ritmiche incessanti e cori martellanti. E nonostante tutto non si arriva mai alle grida, limitandosi al rabbioso sussurro. L’album è davvero intenso, sognante, coraggioso e delicato; fatto di respiri pieni, di lacrime ma soprattutto di tanta, immensa speranza. Disco emozionale da dieci e lode, che cattura l’attenzione dei sensi dalla prima all’ultima nota.