La confessione della signora Doyle. Restaurato in HD (DVD) di Fritz Lang - DVD
La confessione della signora Doyle. Restaurato in HD (DVD) di Fritz Lang - DVD - 2
La confessione della signora Doyle. Restaurato in HD (DVD) di Fritz Lang - DVD
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La confessione della signora Doyle. Restaurato in HD (DVD)
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Descrizione


Douglas è un brav’uomo, di mestiere pescatore. Da anni è innamorato dell'inquieta Mae, fuggita dal paese natale in cerca di emozioni. Quando lei ritorna, dopo una lunga assenza, Douglas decide di sposarla. Sebbene lo tradisca con il suo migliore amico, il pescatore è indeciso se troncare la relazione o riaccoglierla in casa.

Dettagli

1952
DVD
8054317088338

Informazioni aggiuntive

  • Sinister Film, 2020
  • Terminal Video
  • 100 min
  • Italiano (Dolby Digital 2.0);Inglese (Dolby Digital 2.0)
  • Italiano
  • 1,33:1 Full Screen

Conosci l'autore

Foto di Fritz Lang

Fritz Lang

1890, Vienna

"Regista tedesco di origine austriaca. Studia al Politecnico di Vienna, ma viene presto attratto dalle discipline umanistiche, in particolare dalle arti figurative, e si iscrive all'Accademia di belle arti di Monaco. Comincia a viaggiare per l'Europa, vivendo come pittore ambulante, ma allo scoppio della prima guerra mondiale è arruolato nell'esercito e viene ferito in battaglia. È durante la convalescenza che si accosta alla scrittura cinematografica. Dopo aver realizzato per il produttore E. Pommer la sceneggiatura di Matrimonio al club degli eccentrici (1916), diretto da J. May, nel 1918 passa alla regia con Halb-Blut, e l'anno successivo con Der Herr Der Liebe (1919), seguito subito dopo da I ragni (1919), film a episodi ambientato in varie parti del mondo. Non abbandona però la scrittura,...

Foto di Barbara Stanwyck

Barbara Stanwyck

1907, New York

"Nome d'arte di Ruby Stevens, attrice statunitense. Interprete fra le più note del cinema hollywoodiano degli anni '30 e '40, dotata di non eccelso talento ma di solido professionismo, ottiene i primi successi diretta da F. Capra (Femmine di lusso, 1930; La donna del miracolo, 1931; Proibito, 1932), per poi brillare in L'amaro tè del generale Yen (1933) e Arriva John Doe (1941). Recita con tutti i più grandi registi hollywoodiani, mostrandosi a proprio agio nei melodrammi, nelle commedie e nei noir, sempre imponendo il suo notevole carattere interpretativo che tratteggia un energico e dirompente modello femminile. Nella sua sterminata e fortunata filmografia spiccano Amore sublime (1937) di K. Vidor, La via dei giganti (1939) di C.B. DeMille, Colpo di fulmine (1941) di H. Hawks, Lady Eva (1941)...

Foto di Paul Douglas

Paul Douglas

1907, Filadelfia, Pennsylvania

Attore statunitense. Giocatore professionista di football, poi cronista sportivo radiofonico, debutta nel 1935 a Broadway, dove trionfa in Born Yestarday di G. Kanin, e nel 1948 a Hollywood nella commedia degli equivoci Lettera a tre mogli, con la quale J.L. Mankiewicz vince gli Oscar per la regia e la sceneggiatura. In seguito appare in una ventina di film, da Bandiera gialla (1950) di E. Kazan al torbido melodramma La confessione della signora Doyle (1952) di F. Lang, dal sentimentale Questa notte o mai (1957) di R. Quine, dove interpreta un gangster redento dall'amore, all'agreste Il gioco dell'amore (1959) di G. Marshall.

Foto di Robert Ryan

Robert Ryan

1909, Chicago, Illinois

Attore statunitense. Campione di box al college, dopo una serie di occupazioni provvisorie frequenta a Hollywood il Max Reinhardt Theatrical Workshop. Esordisce (1940) conquistando ruoli di supporto nel cinema d'azione (Giubbe rosse, 1940, di C.B. DeMille) e nel dramma (Tragico Orien­te, 1943, di E. Dmytryk) per la rko, cui alterna una fortunata attività teatrale. Nel dopoguerra la sua asciutta durezza, nel volto scavato e nevrotico, lo rende interprete ideale di personaggi ruvidamente positivi o più spesso ambigui malvagi sul filo della legalità. Il razzista violento di Odio implacabile (1947) di E. Dmytryk gli vale una nomination, mentre i suoi personaggi continuano a esprimere psicologie paranoiche (Atto di violenza, 1948, di F. Zinnemann) o sadiche (Presi nella morsa, 1949, di M. Ophüls)...

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