La contessa scalza. Aria ed acqua
"Nel Marchesato di Marano, nella zona alta del paese vicino la fonte, lei ereditò da suo nonno, un ebanista delle Serre Calabre, una casa .Veniva chiamata dalla gente del luogo contessa, o meglio, la contessa scalza, per la sua abitudine nel gironzolare sul suo balconcino, dove spesso organizzava incontri e riunioni, si, lì gironzolava tra i suoi fiori a piedi nudi, specialmente nelle prime ore del mattino .Ma lei non era una vera contessa , solo un titolo dato dalla gente degli Impierri; anzi era una donna che lavorava molto ed era impegnata, aveva sempre contatti con archeologi, viaggiava nell'area della Sibaritide, Napoli e Sicilia. Quando arrivavano i mobili per essere restaurati, quasi tutti in stile 800 calabrese, lei ne seguiva i lavori, i tasselli che il nonno metteva per ricomporre pezzi, ma l'odore della vernice a tampone era unica ed indicava la fine del restauro. Vicino la sua casa c'era uno di quei luoghi che oggi chiamano, Centri d'igiene mentale, giù vicino le cinque croci, un consultorio dove lei vide, filo, filo a Canali, la storia di una dottoressa ascoltò dalla gente e raccontò tra l'aria e l'acqua del Marchesato la vita di quel serpente intorno ad una verga."
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Anno edizione:2018
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