Una storia che entra dentro e ti lascia il segno. Le parole così dirette e dei passaggi così crudi ti fanno percepire le sensazioni di ciò che l'autrice descrive.
Il corpo ricorda. Un memoir
Senza mai cadere nell'autocommiserazione, Lacy M. Johnson si interroga sul significato profondo, culturale e sociale, dell'essere oggi una vittima di violenza di genere, ma al tempo stesso ne rifiuta l'etichetta e, grazie alla scrittura, trasforma il trauma in un coraggioso slancio verso la vita e l'amore.
È la notte del 5 luglio 2000 quando Lacy M. Johnson fugge dal seminterrato in cui l’ex fidanzato l’ha rinchiusa con l’intenzione di ucciderla. Lacy ha ventidue anni e lui è stato, prima, il suo insegnante all’università, e poi l’uomo con cui ha convissuto per anni, in una relazione segnata da violenze e soprusi. Fino alla sua decisione di lasciarlo, e al fatidico ultimo incontro. Alla polizia Lacy racconta cosa è successo, e quelle parole diventano un peso insostenibile, un marchio a cui è impossibile sottrarsi, ma anche una cura, l’unico antidoto per elaborare il trauma. La ricerca di una giustizia interiore si confronta con la tenace memoria del corpo e, avanti e indietro nel tempo, Lacy ripercorre la relazione con lui, le esperienze di sesso e dipendenza, intrecciando il suo racconto con i rapporti della polizia, le valutazioni degli psicologi, gli incubi ricorrenti, nel tentativo di guarire e perdonarsi. "Il corpo ricorda" è una testimonianza illuminante, dolorosa e intimamente poetica. Senza mai cadere nell’autocommiserazione, Lacy M. Johnson si interroga sul significato profondo, culturale e sociale, dell’essere oggi una vittima di violenza di genere, ma al tempo stesso ne rifiuta l’etichetta e, grazie alla scrittura, trasforma il trauma in un coraggioso slancio verso la vita e l’amore.
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Annaimmacolata 08 gennaio 2025Penetrante
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Martina 05 gennaio 2025Crudo
Il testo è un memoir crudo e profondamente toccante, una riflessione sulla violenza, sul trauma e sulla resilienza. Lo scrittore esplora le cicatrici fisiche e mentali lasciate dalla violenza (di genere), a mio avviso, senza cedere al voyeurismo o alla spettacolarizzazione del dolore. La narrazione si sviluppa in frammenti, così da portare alla luce l'analogia con la frammentarietà della natura del trauma, che spesso emerge in modo discontinuo e frammentario, rivelando la complessità dell'elaborazione di un’esperienza così devastante. La rabbia ha una voce potente il questo romanzo grazie ad una scrittura quasi viscerale di cui l'autrice fa un buon uso.
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sara 30 luglio 20234/5
Molto toccante, sicuramente pieno di trigger warning soprattutto per chi ha vissuto una relazione tossica simile o ha subito abusi. Non è banale e si riesce subito ad empatizzate con la vittima, nonché la protagonista.
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