La popolazione di Casbah vive in una situazione di profondo degrado, assicurarsi un pasto caldo è davvero difficile, lo sconforto di ognuno si trasforma e muta in delusione e rabbia, la mente si annebbia e si riempie di idee violente. La morte soltanto può determinare l'inizio di una vera vita, un paradiso raggiungibile solo tramite il martirio. Nafa, il giovane protagonista, questo lo sa bene, quella vita vuole soffocare le sue speranze ed i suoi sogni e lui odia quella vita, odia come quel mondo stia trasformando la sua anima.
Cosa sognano i lupi?
Ritorna uno dei romanzi più acclamati di Yasmina Khadra uscito in Italia nel 2001. In un’Algeri marcia, sotto assedio delle forze islamiche armate, la discesa agli inferi senza via di ritorno di un ragazzo che vede i propri desideri trasformarsi in lame di carnefice.
Nafa Walid, ventenne bello e affascinante della casbah di Algeri, dopo una parte da comparsa in un filmetto, sogna di diventare un attore e di strapparsi così alla condizione di anonimato che il suo ambiente familiare gli promette. Crede di aver trovato il modo di infiltrarsi tra la bella gente accettando un posto di autista per la famiglia Raja, un clan appartenente allo strato sottile di ricchissimi e potentissimi che dominano il paese. Si rende presto conto, nonostante il suo stato economico sia migliorato, di non essere considerato che uno schiavo, umiliato in ogni occasione; e che i suoi padroni sono solo persone volgari e fortunate, convinte di essere una razza superiore. La sua rabbia e il suo odio aumentano fino al giorno in cui il giovane signore, che lui serve, lo costringe a coprire un atto di disumana e indifferente cattiveria; allora piomba in una desolazione profonda, un'apatia totale da cui lo solleva, come una sorta di rivelazione, «il richiamo del muezzin, un segno del Cielo». Inizia a frequentare la moschea, avverte la solidarietà dei fedeli intorno a lui, «che non ero più solo». Ma qualcuno lo suggestiona a sentirsi, più che un semplice credente, un risuscitato, un predestinato, un eletto, e che le umiliazioni, e anche l'odioso delitto da cui è passato, sono le tappe di un cammino superiore: «Dio ti ha condotto dove volevi arrivare. Per illuminarti». Ma questa è la via per arrivare a diventare un combattente feroce e uno spietato assassino. La vicenda di Nafa - sullo sfondo dell'affermazione democratica del Fronte Islamico, la successiva repressione e, nell'Algeria anni '80-90, il diffondersi del fondamentalismo - racconta come, in una successione inevitabile, nasce un terrorista. E, attraverso l'esempio di un dramma sociale che diventa esistenziale, rappresenta l'immagine perturbante di una fede privata dell'attributo della pietà.
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Anno edizione:2024
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