Come si può passare inconsapevolmente dalla prima guerra mondiale alla nascita del nazismo….
La cripta dei cappuccini
Fra i grandi scrittori del nostro secolo, Joseph Roth è forse quello che più di ogni altro ha conservato il gesto inconfondibile del narratore – quel favoloso personaggio che racconta storie senza fine ed è quasi l’ombra di tutta la letteratura. Con frasi nitide e lineari, scandite da un perfetto respiro, Joseph Roth ha raccontato in molti romanzi, e sotto le più diverse luci, il grande evento dell’inabissarsi del suo mondo, che era al tempo stesso l’Impero absburgico e la singolarissima civiltà ebraica dell’Europa orientale, entrambi condannati alla rovina e alla dispersione. Ma se c’è un libro che è l’emblema intatto di questo avvenimento e anche di tutto il destino del suo autore è proprio La Cripta dei Cappuccini, lucidissimo, accorato epicedio scritto da Roth esule e disperato nel 1938.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:14
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Anno edizione:1989
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enricograndesso 03 maggio 2024
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The Catcher in the Rye 24 marzo 2024“Dove devo andare, ora, io un Trotta?"
Attraverso il racconto della vita di Francesco Ferdinando Trotta, Joseph Roth narra l’inesorabile crollo dell’impero austro-ungarico. Seguiamo il protagonista nel viaggio della sua vita, dalla giovinezza sperperata con “scettica leggerezza, la malinconica presunzione, la colpevole ignavia, l’arrogante dissipazione, tutti sintomi della rovina, di cui ancora non intuivamo l’approssimarsi” fino allo scoppio del conflitto mondiale, che lo porterà come molti suoi coetanei ad un precipitoso matrimonio e subito dopo all’arruolamento. Ma il vero cuore del romanzo è il ritorno di Francesco Ferdinando in una Vienna ormai irreparabilmente diversa, dove egli sarà afflitto da debiti, ipoteche, un matrimonio privo di amore e soprattutto da una nostalgia inguaribile e malinconica per la sua vita di un tempo. Una lettura sicuramente non leggera per stile, tematiche e ritmo, ma un libro sicuramente da leggere. " ...ma la morte invisibile incrociava gia' le sue mani ossute sopra i calici dai quali bevevamo, noi non le vedevamo, non vedevamo le sue mani..."
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The Catcher in the Rye 24 marzo 2024“Dove devo andare, ora, io un Trotta?”
Attraverso il racconto della vita di Francesco Ferdinando Trotta, Joseph Roth narra l’inesorabile crollo dell’impero austro-ungarico. Seguiamo il protagonista nel viaggio della sua vita, dalla giovinezza sperperata con “scettica leggerezza, la malinconica presunzione, la colpevole ignavia, l’arrogante dissipazione, tutti sintomi della rovina, di cui ancora non intuivamo l’approssimarsi” fino allo scoppio del conflitto mondiale, che lo porterà come molti suoi coetanei ad un precipitoso matrimonio e subito dopo all’arruolamento. Ma il vero cuore del romanzo è il ritorno di Francesco Ferdinando in una Vienna ormai irreparabilmente diversa, dove egli sarà afflitto da debiti, ipoteche, un matrimonio privo di amore e soprattutto da una nostalgia inguaribile e malinconica per la sua vita di un tempo. Una lettura sicuramente non leggera per stile, tematiche e ritmo, ma un libro sicuramente da leggere. " ...ma la morte invisibile incrociava gia' le sue mani ossute sopra i calici dai quali bevevamo, noi non le vedevamo, non vedevamo le sue mani..."
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