Questo libro è stato commissionato a Fabio Stassi dall'editore, con il tema: "Curarsi con Dante". Il titolo è ripreso dalla poesia "Finale" di Saba che l'autore vede in corrispondenza con il viaggio, dalla "Malinconia" alla "Beatitudine" ( termini che ricorrono nel componimento di Saba) compiuto da Dante nella Commedia. Saggio veloce, ben scritto, ricco di riferimenti alla critica dantesca, specie se fatta da poeti. Bello il focus su Dante visto dai medici, con l'ipotesi che Dante fosse affetto da narcolessia o da epilessia ( tesi di Lombroso, poco accreditata). Emerge Dante "carnefice pietoso" con Borges, espediente per giustificare il fatto che alla fine è lui, scrittore, a decidere dove collocare le stime. Ma anche Dante sempre in ascolto, coinvolto corpo ed anima nelle vicende che attraversa, innamorato.
E d'ogni male mi guarisce un bel verso. Breve discorso su Dante, la poesia e il dolore
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Curarsi con Dante: una lezione bellissima e incantata sulla forza terapeutica della poesia e sul potere salvifico dei versi del Sommo Poeta che chiama in causa altri grandi poeti. Un invito a rimettersi in ascolto di voci sommerse, trascurate dall’arroganza di un’epoca che corre alla velocità del digitale.
«Quando il mio editore mi chiamò per chiedermi di tenere una conferenza sul potere terapeutico della poesia di Dante, pensando al palco sul quale mi sarei ritrovato (la Basilica di Massenzio), al pubblico, all’enormità del tema (se con Dante ci si possa curare, e cosa), e anche a quello che Contini chiamava “il mondo umbratile dei dantisti”, la prima reazione che ebbi fu un’onda di paura. Cercai di controllarla, ma a stento. Per fortuna, mi vennero sulle labbra, in soccorso, altri due poeti: Brodskij e Saba. Brodskij, per una riflessione che non ho più dimenticato: la scrittura è una pratica che non dà esperienza ma continua incertezza, e il sentimento che si prova più di frequente è il panico. E Saba, per un frammento che riaffiorava chissà da dove: “E d’ogni male mi guarisce un bel verso”». Questo «discorso» di Fabio Stassi spazia nelle opere di Dante (Commedia, Rime, Vita Nuova, Convivio) cercando una risposta a tre domande: perché Dante è sempre contemporaneo, perché la sua poesia è come una terapia dalla Malinconia alla Beatitudine, e come – la questione perennemente suggestiva – curava se stesso attraverso un’insistente autoanalisi poetica. Un itinerario, ingegnoso ed esatto, nelle sue parole, endecasillabi, cantiche, canzoni, sonetti, con lo sguardo attento alle analisi dei tanti altri poeti (Saba, Borges, Brodskij, Leopardi, Ungaretti, Maldel’štam, T.S. Eliot...) che furono convinti del potere taumaturgico del suo verso.
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Anno edizione:2023
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liber_amo 28 marzo 2024Curarsi con Dante
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