Da nessun luogo

Salvo Lazzara, insieme ad Andrea Pavoni, Michela Botti, Fabio Anile, Luca Pietropaoli e Davide Guidoni, affronta un percorso musicale fra progressive rock, jazz, musica acustica, elettronica minimale. L’idea di base del progetto è un approccio nomade alla ricerca musicale, sia dal punto di vista timbrico, sia da quello del ritmo e delle derive sonore. Il punto di partenza sono senz’altro in una matrice rock moderna e sperimentale, con forte contaminazione elettronica (sullo stile di Sakamoto, l’ultimo David Sylvian e Fennesz), e con ispirazioni in ambito jazz che spaziano da Terje Rypdal, Nils Petter Molvaer e Jon Hassell. Nelle 9 tracce che compongono questo lavoro appare quindi l’esigenza di dare una risposta al bisogno di esplorazione di diversi campi musicali ed emozionali che porta i musicisti alla ricerca di una forza espressiva e di una densità sonora necessaria, con un’attenzione per il processo della composizione, soprattutto per i testi, di impronta fortemente introspettiva. Traspare una tensione verso l’emotività e al racconto, ed emerge anche il bisogno di esplorare le possibilità espressive degli strumenti.