Dacci oggi il nostro male
In un paese, metafora di tanti altri paesi, un personaggio con troppi nomi, cioè Nessuno, mantiene l'ultima promessa prima di sparire dalla pagina e rivive la sua vita nel presente ambiguo del romanzo. Scopre l'onnipresenza del caso. Cerca allora di rispondere in prima persona con la maniacale sequenza dei fatti, importanti e irrilevanti, esposti in egualitaria rapidità. Applica un modello del romanzo moderno, ma dalla levigata biografia emerge la scabrosa maschera del male. Il personaggio è sempre altrove e reagisce al panico con una torva risata contro i pilastri del suo mondo: le famiglie assassine, le liturgie del borgo, la follia del sacrificio che porta felicità, la psicosi collettiva che la tribù murata porti la salvezza. Prigioniero nell'inferno di Brugo, al protagonista non resta che opporsi ai tartaglianti segni mediatici, che hanno travolto la lingua italiana, e consegnarla all'oblio con malinconiche furberie stilistiche.
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Anno edizione:2014
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