Quando si tocca il tema storia in un libro sottoforma di saggio, il rischio di scadere nella lezione scolastica è alto, per di più se a scrivere è una professoressa. Eva Cantarella, invece, evita l'ostacolo con l'arma più semplice e complessa da usare: la verità nuda e cruda, raccontata con ritmo e chiarezza. Un viaggio dentro i cuori innamorati (e non) dell'antica Roma, utile per scoprire un po' di più chi siamo noi oggi, per comprendere che di strada ne abbiamo fatta ma che, allo stesso tempo, alcune cose sono sopravvissute al tempo ancorate alla nostra quotidianità. Un racconto affascinante, grazie al quale imparare molto sul passato.
Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma
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Dopo la ricognizione sull'eros greco, Eva Cantarella, parla dell'amore al tempo dei romani. Per un romano la virilità era la massima virtù; e i romani venivano educati ad assoggettare e a essere dominatori, nella politica come nell'amore e nel sesso. E infatti da una violenza, quella di Marte ai danni di Rea Silvia, nasce Romolo, il fondatore della città. L'altra faccia della sessualità romana è l'etica del vanto, il gloriarsi della propria virilità anche negli aspetti più concreti e materiali. Ecco allora i "Carmina Priapea", gioiosa celebrazione di Priapo, il dio del fallo, coi suoi spropositati attributi; ecco graffiti e iscrizioni di palestre, taverne, muri la cui gioiosa crudezza sconfina spesso nell'oscenità, ecco leggende popolate da membri maschili che spuntano dal focolare per fecondare innocenti fanciulle. Ed ecco dotti ma spassosi intermezzi, dove l'autrice guida il lettore attraverso le pratiche osculatorie (i tre modi di nominare il bacio, osculum, savium e basium), le tariffe, le specializzazioni e l'abbigliamento delle prostitute, i riti matrimoniali e di fecondità. E le donne? Ci sono quelle che si adeguano (Porzia, che si suicida inghiottendo carboni ardenti), le donne modello di virtù (Lucrezia) e le ribelli (Sulpicia), contro cui si accaniscono le leggi moralizzatrici. E poi i "veri" uomini, Augusto e Cesare, i poeti Orazio e Marziale, e ovviamente, Catullo, che chiede con pari trasporto i baci della bella Lesbia e del tenero Giuvenzio.
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Autore:
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Edizione:4
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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France_10 05 aprile 2024Una lieta sorpresa
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vito 01 aprile 2024consigliato per i liceali
La Cantarella non si smentisce mai: la letteratura classica con uno stile di scrittura molto scorrevole.
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Maria Sole 02 marzo 2024Consigliato!
Libro bellissimo e interessante, da leggere tutto d’un fiato!
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