Darwin e Marx. La leggenda di una dedica
Marx ebbe sempre un interesse vivo per i progressi nelle scienze naturali ed applicate. Questo interesse non era fondato sul progetto di “incorporazione” della propria scoperta (il materialismo storico come teoria della genesi, sviluppo e declino di determinati modi di produzione, in particolare quello capitalistico) in un’enciclopedia generale delle scienze di tipo positivistico, ma si basava su di una acuta consapevolezza di tipo interdisciplinare, ostile a quella esasperata divisione accademico-universitaria delle discipline, del positivismo dell’Ottocento. Ingenera stupore e sdegno, il permanere della leggenda che vuole Marx mendicare, alla porta della casa di Darwin, il permesso di dedicare “Il Capitale” al grande naturalista. Marx ammirava infatti moltissimo Darwin, ma non ne feticizzò mai il metodo (quasi volesse “legittimare” una lettura teleologico-deterministica della propria opera assimilandola a quella darwiniana). Impedì questo la sua consapevolezza filosofica di tipo ontologico-sociale. La “leggenda della dedica” (coltivata strumentalmente per suggerire un’analogia fra il progetto teorico marxiano e quello darwiniano) è stata sfatata da M. Fay.
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Anno edizione:2025
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