Devil Player

Mi chiamo Alejandra Roxana Vargas… in arte? Fallita. La mia vita? Una merda totale. In un attimo, mi ha tradita quel figlio di puttana del mio ragazzo, ho perso lo schifo di lavoro che avevo in un negozio che odiavo, me ne sono andata via di casa perché non sopportavo più le angherie di quella stronza di mia sorella, e mi sono ritrovata a piangermi addosso in un bar malfamato della zona peggiore di Chicago: il Southside. Mentre a tarda sera annego tutto il mio fallimento tra una tequila e l’altra, mi si avvicina al bancone un super figo che sembra volerci provare con me. È davvero un bel ragazzo, imponente e atletico, ma non ho alcuna voglia di ritrovarmi a letto con lui, né con nessun altro. Però lui insiste, sembra volermi aiutare sinceramente. Vedendomi nel mio stato pessimo, mi propone di offrirmi un letto per dormire a casa sua. E io, prima di svenire ubriaca e sopraffatta dalla giornata peggiore della mia vita, provo a fidarmi di lui. Il giorno dopo mi sveglio e mi ritrovo in un letto profumato, dentro una villa megagalattica appena fuori città. Chi è stato il mio salvatore? Scopro più tardi che è un famoso giocatore di hockey dei Chicago Devils, un certo Hawk Beckley. E che non vive da solo, ma con un suo amico e compagno di squadra, di nome Devin Foster. E subito tra me e questo Devin scatta… l’odio più profondo. Questo bastardo fanatico e superbo, un dio greco di rara stronzaggine, star dell’hockey famoso e affascinante, è un fusto di origine canadese tatuato e irascibile, ossessionato solo dallo sport in cui eccelle. Un essere insopportabile, il ‘diavolo’ in persona, che mi fa sentire subito inferiore, la ragazza proveniente dai bassifondi e con un futuro assolutamente incerto. E non mi sarei mai imbattuta in lui se il destino, sotto forma del mio angelo custode di cento chili di nome Hawk, non ci avesse fatti incontrare sotto lo stesso tetto. Stare vicini io e lui è difficile, quasi insostenibile. Ma ben presto la tensione sessuale che si fa strada tra noi appare sufficiente a illuminare una buona metà di Chicago. L'altra metà prenderà fuoco a causa del nostro odio reciproco. Il suo sorriso diabolico e il suo atteggiamento presuntuoso mi eccitano, finché non riesco a decidere se voglio prenderlo a pugni o baciarlo. Ma di una cosa sono certa: ogni volta che siamo nella stessa stanza, l’effetto dentro e fuori di me… è immediato. - Romanzo autoconclusivo, ma collegato ad Angel Player.